A cura di Diana Cossa, archivista
Testimonianze di un tempo passato, quando l’elettricità era ancora un sogno lontano, le ghiacciaie consentivano le attività connesse alle lavorazioni per la conservazione o il commercio del ghiaccio e anche per la conservazione degli alimenti.
L’usanza affonda le sue radici fin nel periodo preistorico, quando si compresero i benefici che il freddo forniva contro il deterioramento degli alimenti. Per macellai e fruttivendoli, che lavoravano nei secoli in cui gli elettrodomestici erano solo una fantasia, avere fonti di refrigerio significava poter conservare il cibo nel migliore dei modi per un tempo più lungo.
Nel 1824 il Consiglio di Trofarello delibera essere d’utilità il progetto per la costruzione di un edificio composto di ghiacciaia con annesso macello.
Viene ammessa la somma di Lire Mille per questa costruzione e affidato il computo delle spese e la relazione tecnica al misuratore Canonico Tommaso.
La ghiacciaia da costruirsi sarà di forma ellittica. Intorno all’ellisse “verrà costruito un muro in mattoni piatti con impasto di calce e sabbia. Sul fondo della ghiacciaia e facendo centro all’intersezione dei due assi si costruirà un pozzo pei coli del ghiaccio avente il diametro interno di once 42 e ingiro un muretto di once 3 di spessore, l’altezza è fissata di once 48”
Per avere un’idea più precisa della grandezza della ghiacciaia con le nostre unità di misura sono indicate qui di seguito le parti di trabucco piemontese che si divide in: 6 piedi, il piede in 12 once, l’oncia in 12 punti, il punto in 12 atomi.
- 1 piede è pari a 51,3766 centimetri
- 1 oncia è pari a 4,2814 centimetri
- 1 punto è pari a 3,568 millimetri
- 1 atomo è pari a 0,297 millimetri
La ghiacciaia era costruita in ambiente ombrosi o nei loro pressi venivano piantati degli alberi per filtrare il più possibile i raggi del sole, come si può leggere nella relazione del collaudo: “lavori necessari al perfezionamento dell’ultimata ghiacciaia onde assicurarsi la conservazione del ghiaccio…specialmente quella della piantagione degli alberi”.
Nel Consiglio Comunale del 27 ottobre 1866 si pone ancora la questione sulla costruzione di una ghiacciaia: “è discussa la necessità di provvedere in questo Comune una ghiacciaia, l’impresa si calcola per approssimazione in lire duemila circa. La necessità di detta opera pubblica è consigliata specialmente dalle leggi sanitarie massime in questi tempi in cui il morbo asiatico serpeggia in varie città e comuni d’Italia”.
Il progetto è del geometra Cesare Bosio e prevede la costruzione della ghiacciaia e il riattamento del macello.
“Per incarico avuto dalla Giunta Municipale di Trofarello di formulare un progetto per la costruzione di una ghiacciaia da farsi verso mezzanotte del palazzo comunale attiguo ad una bottega servendo ora da magazzino per capomastro, la quale è molto adatta per macello, avendosi a farsi pochissimi ristori”.