3. Alberi, beni di tutti!

A cura di Diana Cossa, archivista

In un momento storico in cui si discute tanto di preservare il patrimonio naturale leggere il “Regolamento concernente il piantamento, coltura degli alberi nei pascoli e terreni comunali” di Trofarello del 1815 fa capire che, già all’epoca, era importante riflettere sul valore di beni comuni come gli alberi e vigilare sulla situazione, non solo come comunità dettando le regole del caso, ma anche come singoli (“i particolari”) prendendosi cura delle proprie piantagioni e preservando e rispettando quelle comuni.

“In vista che codesto territorio attualmente scarseggia grandemente di alberi sì per le costruzione che per il fogaggio … considerando che anticamente non solo il territorio era popolatissimo di ogni sorta di piante, ma altresì i pascoli, le sponde dei rivi e lungo le strade, per cui il paese era provveduto dalla necessaria legna e per ogni bisogno…”.

Ci si pone allora il problema di capire quali siano state le cause per cui il territorio di Trofarello era rimasto con pochi alberi e si cerca di individuare i modi per poter aumentare la loro presenza: “consistendo per lo più i siti comunali in varie strisce di terreno e lungo i rivi sparse … non potevano facilmente venir le piante custodite e frequentemente accadeva che esse venivano usurpate da mano incognita. …Trattandosi di un oggetto di pubblica utilità per cui deve l’Amministrazione attuale seriamente occuparsi della ripopolazione di piante nei siti comunali ha il sindaco presentato un regolamento…”.

Allegato al regolamento troviamo anche gli stati delle piante esistenti nelle 3 valbe (ripartizioni) del territorio di Trofarello: “La comunità terrà un registro in cui si descrivino prima d’ogni cosa il numero e la qualità delle piante ivi già esistenti; il nome del particolare assunto; il numero e la specie delle piante, che il sito dovrà contenere; la denominazione della valba; infine l’atto di sottomissione del particolare di conservarle allevarle da bon padre di famiglia e rinnovarle ogni anno in caso di deperimento”.

“Valba 1a- Registri delle piante d’ogni specie esistenti nella valba 1a comprendente li pascoli di Salsea sino al Pillone della Madonnina, Pascolo di Serra e Chiasso, Madonna di Celle e pascolo della Giustizia”

“Valba 2da – Stato delle piante d’ogni specie esistenti nella valba 2da comprendente li pascoli di Santo Stefano, Valle di Savuglio, Rivigliasco, Avasini e pascolo della cascina nuova”.

“Valba 3a – Stato delle piante d’ogni specie esistenti nella valba 3a comprendente li pascoli dalla cascina del Pesce, pascolo della Costa, Molino di Gallè lungo la bealera sino alla strada dei massassi”.

Ben prima del 1815 la questione del patrimonio naturale a Trofarello era sentita e presente: il 19 marzo del 1747, infatti, veniva pubblicato un “manifesto d’ingiunzione a dover piantare alberi”.